Contenuti long form: che impatto hanno sulla SEO? – Trend-online.com

Quando si guarda al content marketing in ottica SEO, non tutti gli esperti sono concordi sui cosiddetti contenuti long form: molti SEO specialist, infatti, sono pronti ad affermare che la lunghezza di un contenuto non è un fattore di ranking e non inciderà dunque sul posizionamento.

Ebbene, la verità non è proprio così semplice e lineare come potrebbe sembrare.

Scopriremo infatti perché i contenuti long form possono aiutare la SEO e come sono in grado di favorire un migliore posizionamento sui risultati dei motori di ricerca.

Cosa che, in un momento come quello attuale, può fare la fortuna (o determinare il fallimento, se va male) di un’attività. 

Se scopo principale di un sito web è quello di apparire tra i primi risultati di ricerca quando qualcuno cerca un determinato tipo di prodotto o un servizio, i contenuti long form potrebbero essere la soluzione.

Contenuti long form: cosa sono?

Prima ancora di parlare di come i contenuti long form possano aiutare concretamente la SEO, è bene chiarire cosa sono esattamente i contenuti long form.

I contenuti delle pagine web possono essere suddivisi in contenuti short form e contenuti long form.

Il contenuto short form è un post in forma breve, di solito compreso tra le 400 e le 600 parole; secondo Semrush, un contenuto di lunghezza inferiore alle 1.200 parole può essere considerato ancora un contenuto short form, anche se non c’è accordo tra gli esperti di marketing: alcuni, infatti, stabiliscono come limite 1.000 parole.

Come tutti i web content, anche i contenuti short form devono essere ottimizzati in ottica SEO, utilizzando le parole chiave pertinenti per le quali ci si vuole posizionale, immagini e contenuti multimediali, meta tag, meta description e tag di intestazione.

In genere, i contenuti short form sono veloci da leggere, ricoprono una specifica area di un argomento più ampio e non scendono molto nel dettaglio.

L’obiettivo dei contenuti short form, di solito, è quello di trasmettere un singolo messaggio in modo rapido ed efficace. 

Generalmente, nota ancora Semrush, questo tipo di contenuto viene utilizzato per:

  • Brevi post sul blog
  • News e articoli
  • Infografiche
  • Contenuti sui Social Media
  • E-mail

I contenuti long form, invece, sono dei contenuti più accurati ed approfonditi.

Anche in questo caso non esiste un accordo definitivo tra gli esperti di SEO e di Digital Marketing: per BuzzSumo, i contenuti long form possono andare dalle 2.000 a 3.000 parole, mentre per Semrush un contenuto long form è in genere composto da più di 1.200 (a volte 1.000) parole.

È un contenuto che approfondisce nel dettaglio un determinato argomento, e generalmente viene usato per:

  • Blog post dettagliati 
  • Pagine evergreen
  • Guide e tutorial
  • Whitepaper ed eBook
  • Webinar ed eventi virtuali
  • Pagine pilastro

SEO e contenuti long form

Vari studi hanno dimostrato che i contenuti long form dominano la prima pagina delle classifiche di ricerca.

Ad esempio, SerpIQ ha condotto uno studio che ha tracciato i primi dieci risultati nelle query di ricerca in base alla lunghezza del contenuto.

Il primo risultato della SERP, in media, ha 2.416 parole, mentre il decimo risultato ha 2.032 parole. Ciò dimostra che Google preferisce i contenuti long form rispetto a quelli short form: il fatto che nessuno dei risultati scenda al di sotto delle 2.000 parole è di per sé piuttosto convincente.

Ma non dobbiamo, per questo, correre il rischio di pensare che Google decida il posizionamento di una pagina semplicemente conteggiando il numero di parole.

Anche SEOzoom, ne La guida ai 200 fattori di ranking su Google , ha evidenziato “una correlazione tra lunghezza del contenuto e posizione in SERP”. Tuttavia, non possiamo parlare della lunghezza del contenuto come di un fattore di ranking. Continua SEOzoom:

“L’uso di più parole potrebbe anche aumentare la probabilità di intercettare i termini corretti che Google si aspetta di trovare in riferimento all’argomento”.

Sebbene la lunghezza del contenuto sia chiaramente correlata a migliori classifiche di ricerca, i fattori che aiutano effettivamente a classificare le pagine di Google sono semplicemente resi possibili da contenuti long form.

Contenuti long form e backlink

Uno dei motivi per i quali i contenuti long form aiutano la SEO ed il conseguente posizionamento in SERP, è che i contenuti long form, in genere, ottengono un numero maggiore di backlink.

Ed i backlink, essendo uno dei fattori di ranking di Google, aiutano a migliorare il ranking in SERP.

Che un post long form abbia maggiori possibilità di ottenere backlink, è stato ampiamente dimostrato anche da una ricerca condotta da Hubspot, che ha concluso come esista una innegabile correlazione tra la lunghezza del contenuto e i backlink:

“Dai dati, è chiaro che esiste una correlazione positiva tra le pagine ad alte prestazioni all’interno della ricerca organica e il conteggio delle parole di oltre 2.250 parole. Il punto debole sembra essere 2.250-2.500 parole”.

Ma perché i contenuti long form ottengono più backlink?

Semplicemente, in genere i contenuti long form tendono ad essere più utili e completi rispetto ai contenuti short form, e dunque forniscono più valore.

I contenuti long form, che tendono ad essere più completi su un determinato argomento, hanno una maggiore probabilità di fornire le risposte che gli utenti stanno cercando. È chiaro che i contenuti più lunghi tendono ad essere più utili e più completi dei contenuti brevi, il che fa guadagnare più backlink.

Quando un content creator produce i suoi contenuti, ha interesse a offrire al proprio pubblico dei collegamenti esterni completi e di alta qualità ai suoi lettori; e i contenuti short form, molto spesso, non riescono a fornire un valore sufficiente per invogliare i creatori.

I contenuti long form, al contrario, invogliano i creator a creare collegamenti perché sono informativi e di valore.

L’algoritmo RankBrain e la SEO

Oltre all’importanza dei backlink, c’è anche un’altra motivazione per cui Google premia i contenuti long form: RankBrain.

RankBrain è infatti uno dei fattori di ranking più importanti di Google, quindi ha un impatto enorme su molti aspetti della ricerca: ecco perché ha a che fare con la SEO.

Si tratta di una componente di autoapprendimento dell’algoritmo di Google che il motore di ricerca utilizza per ordinare i risultati di ricerca e comprendere meglio le query di ricerca digitate dagli utenti.

E, rispetto ai contenuti brevi, i contenuti long form hanno numerosi vantaggi.

RankBrain, nella pratica, utilizza l’intelligenza artificiale per aiutare Google a capire cosa intendono le persone quando digitano una particolare query di ricerca; Google, inoltre, utilizza l’AI anche per misurare un fattore estremamente importante: la soddisfazione degli utenti e la user experience.

CTR e Dwell Time per la SEO dei contenuti long form

Molti professionisti della SEO considerano CTR e Dwell Time come degli importanti fattori di ranking che Google utilizza per stabilire il posizionamento dei contenuti all’interno della SERP.

Il Dwell Time, ossia il tempo di permanenza, è la quantità di tempo che ogni utente trascorre su una pagina dai risultati della ricerca prima di tornare alle SERP.

È una metrica fondamentale, perché in sostanza comunica a Google che un sito web o una sua pagina è di valore, il che significa che fornisce agli utenti ciò che stavano cercando.

Un breve tempo di permanenza, al contrario, indica a Google che la pagina era irrilevante per la query di ricerca o semplicemente non valida. Di conseguenza, la pagina in questione verrà tenuta in minor considerazione, da parte del motore di ricerca, per le future ricerche effettuate dagli utenti.

Inutile specificare che i contenuti long form hanno bisogno di più tempo per essere letti rispetto ad un contenuto short form: dunque i contenuti lunghi hanno un vantaggio in più (e un tempo medio di permanenza sulla pagina più alto).

Anche il Click-through rate (CTR), ossia la percentuale di click organica, è un segnale di ranking molto importante per RankBrain, ed anche questo ha un impatto enorme sul posizionamento SEO.

Il CTR indica quante persone hanno fatto click, sul numero totale di persone che hanno visualizzato il link in SERP.

Google utilizza i dati CTR per capire se una pagina piace agli utenti, o se non li soddisfa: questo significa che se migliaia di persone vedono un risultato di ricerca, ma nessuno fa clic su di esso, Google interpreterà questi dati come un segnale negativo, determinando che la pagina in questione non soddisfa adeguatamente una query di ricerca degli utenti: molto probabilmente sposterà la pagina verso il basso nelle classifiche di ricerca.

Ma cosa come si collega CTR con i contenuti long form?

Generalmente, gli utenti reagiscono in modo più favorevole a contenuti originali utili, e che non li costringano a cercare altre informazioni aggiuntive su altri siti. I contenuti long form completi, utili e che forniscano un valore agli utenti, se arricchiti con title e meta description pertinenti, avranno un CTR più elevato ed un migliore posizionamento in SERP.

Dunque, sia il tempo di permanenza sul sito che il CTR hanno un impatto sulla SEO, ed i contenuti long form si prestano benissimo a massimizzare gli effetti positivi di entrambi questi fattori di ranking.

Come iniziare a scrivere contenuti long form

Dunque, i contenuti long form aiutano a coprire molti di quei fattori che aiutano la SEO e consentono ai motori di ricerca di stabilire che il contenuto in questione è di qualità.

Ma la lunghezza del contenuto, da sola, non garantisce il primo posti in SERP.

Un contenuto long form, per funzionare deve ovviamente garantire:

  • valore per l’utente
  • tempo di permanenza elevato
  • titolo e meta description accattivanti

Prima di iniziare a scrivere contenuti long form, è necessario delineare i propri obiettivi e, soprattutto, gli argomenti da trattare.

Non tutti gli argomenti o le idee dovrebbero essere trattati con contenuti long form: ci sono infatti degli argomenti molto brevi o delle domande degli utenti che necessitano delle risposte rapide.

In questi casi, scrivere un contenuto di migliaia di parole non serve: è opportuno dunque scegliere i temi intorno ai quali vorresti generare un contenuto long form con estrema attenzione

Per quanto riguarda l’organizzazione interna del long form post, per non essere dispersivo e pensante da leggere per gli utenti dovrà essere:

  • corredato da un’introduzione coinvolgente
  • suddiviso in sezioni
  • scritto in maniera semplice e non pedante
  • accompagnato da elementi multimediali che evitino i “muri di testo

Se i tuoi contenuti saranno correttamente ottimizzati, oltre che in grado di fornire all’utente ciò che stava cercando, aiuteranno sia la reputation del sito web (e dell’attività ad esso correlata), sia la SEO.

Copywriter, classe 1991.
Versatile, multipotenziale, laureata in Scienze e Tecniche Psicologiche presso l’Università degli Studi di Catania, con una seconda laurea in Logopedia, ho una passione per la scrittura e il web copywriting. Entrambe mi hanno portato a concludere la canonica formazione accademica e ad intraprendere un ulteriore percorso di formazione in Seo e Copy Persuasivo. Grazie a vari corsi di formazione ho approfondito le mie conoscenze in ambito Digital Martketing. Negli anni ho stretto diverse collaborazioni come copywriter freelance per seguire variegati progetti.

Il mio motto è? “Many of life’s failures are people who did not realize how close they were to success when they gave up”.



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